Indagine catastale ed ipotecaria con verifica documentazione | |
Elaborazione pratica e calcolo imposte dovute | |
Stampa bozza di controllo denuncia | |
Invio telematico all'Agenzia delle Entrate | |
Addebito automatico imposte su conto corrente | |
Voltura catastale + visure aggiornate |
La successione è un processo che trasferisce il patrimonio di una persona, alla sua morte, ad un altro soggetto chiamato erede o successore. Il successore può essere scelto con il testamento (successione testamentaria). In mancanza di testamento o, se nel testamento il defunto non ha disposto di tutto il suo patrimonio, è la legge a dire chi eredita e quanto (successione legittima). La legge, in ogni caso, riserva poi una parte del patrimonio ai parenti più stretti del defunto (successione necessaria). Il successore eredita assieme ai beni del defunto anche i suoi debiti. Crediti e debiti vengono indicati dal successore in un apposito documento: la dichiarazione di successione. Sulla base di questi dati, l’Agenzia delle entrate calcolerà le imposte che sono dovute dai successori.
Costituiscono l’attivo ereditario tutti i beni appartenuti al defunto, ed in particolare:
Sono esclusi dalle tasse di successione:
Sono obbligati alla presentazione:
La presentazione delle successioni è sempre obbligatoria quando nell’asse ereditario sono presenti immobili. L’obbligo di dichiarazione non sussiste in caso di successione da parte del coniuge e dei parenti in linea retta quando l’attivo ereditario ha un valore non superiore a € 100.000 (€ 25.823 al 13 dicembre 2014) e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari (Decr.Lgs. n 175 del 21 novembre 2014, entrato in vigore il 13 dicembre 2014).
La successione non ha un costo uguale per tutti. La spesa dipende da tanti fattori, come il valore del patrimonio e il tipo di rapporto che legava il successore al defunto (coniuge, figlio, parente, amico, ecc. ). Le principali imposte che i successori sono tenuti a pagare alla morte del defunto sono:
In caso di beneficiario portatore di handicap grave, la franchigia applicabile è di € 1.500.000,00.
E’ opportuno ricordare che la successione di beni immobili è comunque soggetta alle imposte ipotecaria e catastale, nella misura rispettiva del 2% e dell’1%, da versare con il mod. F23 mediante autoliquidazione, cioè direttamente dagli eredi al momento della presentazione della dichiarazione di successione. Qualora per gli eredi (anche solo per uno di essi) sussistano tutte le condizioni per usufruire delle agevolazioni relative alla prima casa, le imposte ipotecaria e catastale sono dovute nella misura fissa di € 200,00 (€ 168,00 fino al 31 dicembre 2013).
La denuncia va presentata entro 12 mesi. Nel caso di omessa dichiarazione, è dovuta una sanzione che va da € 250,00 a € 1.000,00 se non sono dovute imposte di successione, mentre dal 120% al 240% dell’imposta qualora sia dovuta. Nel secondo caso, se la dichiarazione è presentata con un ritardo non superiore a trenta giorni, la sanzione è ridotta della metà.
Entro trenta giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione, è necessario presentare la richiesta di voltura degli immobili agli uffici dell’Agenzia del territorio, solo così infatti i beni riporteranno i nominativi del nuovo proprietario.
Premesso che dal 23 gennaio 2017 i contribuenti possono presentare la dichiarazione di successione e la domanda di volture catastali direttamente online grazie ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, è possibile, in alternativa, rivolgersi ad un intermediario (CAF, geometra, commercialista, notaio). Il compenso per l’esecuzione della dichiarazione di successione e della voltura catastale, generalmente, varia in misura proporzionale al valore dell’asse ereditario e va dai € 400/500 per i valori molto bassi, fino a € 800/ 1.000 per patrimoni più consistenti. Naturalmente, andranno sommate tasse, imposte, tributi, marche da bollo e diritti catastali.